Lo Zampino
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Punto e a capo: tornare a casa

Copertina Punto e a capo

“Punto e a capo” è una delle prime espressioni che memorizziamo quando, da bambini, cominciamo ad avere a che fare con la scrittura. Oltre a questo, Punto e a capo è l’originale titolo del romanzo scritto da Gloria Mussi: una storia delicata e piena di vita, che racconta la rinascita della protagonista.

Gloria, trentenne “impulsiva, impaziente e alquanto distratta”, tornata a Parma per rimettere insieme i pezzi dopo una storia d’amore finita, si trova davanti a quello che diventerà il vero cuore del racconto: la memoria della sua famiglia. In particolar modo, quella legata alla merceria di suo nonno Attilio, fondata nel secondo dopoguerra in una Parma che profumava di fili, bottoni e tempo sospeso.

La trama, in poche parole, è la seguente. Gloria vive da anni lontano da casa, sull’isola d’Elba, in una sorta di dolce fuga romantica dalla sua città natale, quando arriva la fine dell’idillio e, con questo, della relazione. Sarà il bisogno di un nuovo inizio a riportarla a casa, dove deciderà di ridare vita alla storica merceria di famiglia, trasformandola in un negozio vintage. “Attilio Vintage” diventerà così quasi un luogo di culto, in cui ogni capo è visto come un pezzo di storia.

In questo percorso, ricordi, vecchi legami familiari e incontri inattesi, tra cui quello con Leonardo, affascinante fisioterapista, e con Anna, presenza silenziosa e misteriosa nella casa dei nonni.


Perché leggere Punto e a capo

  • Perché è un romanzo scorrevole, frizzante e a tratti nostalgico: perfetto per chi ama le storie familiari con un’anima, dove i fili del passato aiutano a cucire il futuro.
  • Perché è un libro che invita a ricominciare, con delicatezza e coraggio.
  • Per ricordare quanto sia importante “darsi la libertà di sbagliare”.