Lo Zampino
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Valencia: un viaggio in solitaria che abbiamo fatto in tre

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Tutto è cominciato su una spiaggia salentina, in un pomeriggio d’estate tra risate, ricordi e sogni a occhi aperti. Eravamo sdraiate sul bagnasciuga di Gallipoli, io, Lucrezia e Chiara, tre amiche unite da una residenza universitaria a Pisa e separate dalla geografia. Io in Puglia, Lucrezia a Pisa, Chiara a Roma. Ma ogni estate, quando ci ritroviamo in Salento, quei chilometri spariscono e restano le chiacchiere leggere.

Fu in quel momento che dissi, solenne: "In questo mio trentesimo anno, vorrei tanto fare un viaggio da sola…"
"Anch’io!" disse subito Chiara, senza pensarci. Così nacque l’idea di incontrarci tutte e tre da qualche parte per un weekend.

Obiettivo: Spagna. Ma dove?

La strategia era una sola: monitorare i prezzi dei voli. Durante la settimana del Black Friday, abbiamo cominciato a esaminare le tratte compatibili con le nostre città di partenza: Roma per Chiara, Pisa per Lucrezia, Brindisi o Bari per me. Confrontate le date e i prezzi e esclusi i viaggi già in programma, ci siamo orientate su Valencia. La scelta si è rivelata perfetta!

Con un biglietto andata e ritorno a poco più di 60 euro, zaino in spalla, eravamo pronte per partire: dal 14 al 18 febbraio, un periodo sorprendentemente piacevole, clima mite di giorno e cappotto necessario solo di sera.

Ovviamente, l’organizzazione non era stata lasciata al caso. Prima della partenza, mi ero informata sulla Valencia Tourist Card, una soluzione comodissima che offre trasporti illimitati (inclusi i trasferimenti da e per l’aeroporto) e ingressi gratuiti o scontati per diverse attrazioni (tra cui Lonja de la Seda, Torres de Serranos, alcuni musei e il Bioparco).

L’alloggio scelto era un B&B nei pressi del Mercato Centrale per le notti del weekend in cui saremmo state tutte e tre insieme. Per le successive, avendo deciso di prolungare il soggiorno da sola, avevo prenotato un ostello abbastanza centrale, perfetto per esplorare la città.

L'arrivo

Appena arrivata in centro, affamata e curiosa, in attesa che arrivassero le altre, ho fatto tappa al Mercato Centrale: un tripudio di colori, profumi e sapori, consigliatissimo. Da tempo sognavo una vera tortilla de patatas, così ne comprai una fetta, con un panino al jamón, e mi spostai su una panchina poco fuori dal mercato.

Dopo? Ho iniziato a perdermi volontariamente nei vicoli del centro storico, accompagnata dalla musica dei buskers e dal profumo del caffè e mi sono fermata a bere un espresso nel bar vicino al B&B. Ero davvero in vacanza, finalmente.

Intorno alle 17: incontro con Chiara; rapida tappa B&B e via a perdersi nuovamente tra i vicoli, colorati e pieni di gente. Dopo una cena a base di tapas e vino locale, ecco arrivare Lucrezia. Il nostro viaggio stava ufficialmente per cominciare.

Il tour

Il mattino seguente, sveglia presto per gustare dei deliziosi churros alla celebre Horchatería de Santa Catalina, una tappa imperdibile per i golosi. Dopo, il tour poteva cominciare.

Come prima cosa, abbiamo visitato la Cattedrale. Grazie alla Tourist Card, abbiamo ottenuto uno sconto sulle audioguide, estremamente scorrevoli e dettagliate. La visita dura circa 1 ora ed è piuttosto piacevole. Da lì ci siamo mosse per raggiungere, poco distante, la Lonja de la Seda, dove ci siamo trattenute per scattare qualche foto. Più tardi, pranzo al Mercato Centrale che, anche se estremamente affollato nell'orario di punta, era un'esperienza da provare.

Nel pomeriggio: siamo state alle Torres de Serranos, che offrono una splendida vista dall’alto della città e abbiamo fatto un giro nel centro storico (souvenir, calamite, cartoline, il solito insomma...) Camminando, abbiamo trovato un bar che ci è piaciuto fin dalla soglia: Caffè Meltizo, dove ad accogliere i clienti c’era un simpatico cagnolino. Se non vi interessa il caffè, potrebbe interessarvi almeno la compagnia.

A cena? Ovviamente paella, versione vegetariana, perché nessuna delle tre mangia pesce. Il ristorante scelto non è stato dei migliori: ordine sbagliato e attesa di circa due ore. Il lato positivo? Abbiamo avuto più tempo per chiacchierare in tranquillità e una porzione omaggio di patatas bravas, che non fanno mai male.

La domenica mattina è stata una coccola: ottime torte da DDL Boutique, un posticino raffinato e accogliente; lunga passeggiata sulla spiaggia e pranzo al Bar Lapaca, un locale molto particolare e dall’atmosfera alternativa. La domenica pomeriggio, con il tempo trascorso in fretta e le giornate volate come fossero minuti, ero già sola: le mie amiche ripartite e io pronta a rimanere un giorno e mezzo in più per poter visitare l'Oceanografico e il Bioparco.

Breve commento su entrambe le realtà, per chi fosse interessato a visitarle: mi sono piaciute moltissimo! Un tripudio di colori e specie diverse, con habitat ricreati per salvaguardare specie in via d'estinzione. L'unica nota dolente? La mancanza di rispetto da parte di alcuni avventori, che picchiavano contro le teche o i vetri degli acquari, incuranti del fastidio che avrebbero potuto recare ad animali e pesci.

I saluti

Valencia ci ha accolte con la sua eleganza, la sua cultura e il suo ritmo: una città a misura d’uomo, dove si può camminare per ore tra storia, modernità e spazi verdi, senza mai annoiarsi.

Il viaggio che avevo sognato di fare da sola si è convertito in tempo volato tra passeggiate, tapas e chiacchiere infinite. E quando sono rimasta sola, insieme a un po' di timore e nostalgia, ho capito che viaggiare da sole non significa necessariamente "essere sole": vuol dire ascoltarsi, scoprirsi e assaporare ogni dettaglio con più intensità.

In fondo, era questo il mio desiderio iniziale, giusto? Un viaggio da sola, che però è iniziato con persone a me molto care.